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Implicite presenze: la rappresentazione del mondo contadino nelle fotografie del pittore Giacomo Bergomi

A cent’anni dalla nascita e a quasi venti dalla sua scomparsa, il Museo etnografico a lui intitolato, collocato all’interno del Centro Fiera di Montichiari, dal 17 marzo al 31 dicembre 2023, dedica alla memoria di Giacomo Bergomi (1923-2003) un’originale mostra di sue fotografie.

Alcuni dipinti di soggetto contadino appartenenti alla collezione di famiglia sono affiancati da numerose immagini, scattate dal pittore-antropologo tra gli anni ’80 e 2000 nelle campagne della pianura e in alcuni angoli della montagna bresciana per fermare istanti, scorci e vedute che sarebbero stati in seguito fissati su tela. Campi coltivati, cascinali, fienili, broli, orti – baciati dal sole estivo o avvolti nel bianco della neve invernale – sono affiancati da composizioni di attrezzi agricoli, portali in legno, muri scalcinati, dove la presenza umana è solo nostalgicamente evocata, in ricordo della civiltà contadina dei primi decenni del secolo in cui il pittore nacque e trascorse l’infanzia. Rompono il silenzio e il tempo sospeso i corpi e i gesti decisi di rare figure umane còlte mentre compiono lavori rurali come la scartocciatura e l’essiccazione del mais sull’aia, la raccolta delle radici amare invernali, il bucato alla roggia.

Chiudono l’esposizione alcuni ritratti di caratteristici personaggi delle campagne di Barco di Orzinuovi e di donne, uomini e bambini di San Colombano di Collio e di Bagolino: è in essi, e in generale nelle borgate più remote delle nostre montagne, che Bergomi intravedeva l’autenticità e l’umiltà unite alla fierezza delle genti contadine del passato. Ad esse dedicò larga parte della sua produzione pittorica, celebrandone il lavoro, l’ingegno e le gesta attraverso la ricca raccolta di oggetti e attrezzi che dal 2004 sono conservati in questo Museo.

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